Ricordati i martiri della seconda guerra mondiale di Alvignano

A distanza di ottant’anni dalla liberazione del paese dai tedeschi  Alvignano  ricorda le vittime della seconda Guerra Mondiale che nell’ottobre del 1943 furono ferite a morte dai tedeschi in ritirata all’avanzare delle forze militari alleate.

Un periodo storico triste che continua ad essere sotto osservazione dagli studiosi locali che tengono viva la memoria dei concittadini. A partire dal dott. Franco la Vecchia  che con il nipote del martire don Biagio Mugione diede vita al libro “Alvignano ed il suo arciprete” cirva vent’anni fa e  che rappresenta la più dettagliata soria di quelli eventi, si sono succeduti interventi  che hanno aggiunto nuovi elementi alla tragedia che sconvolse il paese dopo l’8 sttembre del 1943.

L’Amministrazione comunale ha organizzato un momento di studio e di ricordo dei 20 civili che persero la vita tra il 4 e il 18 ottobre; in quest’ultima  data moriva il sacerdote don Biagio Mugione, parroco di San Sebastiano che ieri (18 ottobre) è stato ricordato con una messa nella sua chiesa parrocchiale (clicca per approfondire su don Mugione).

A pesare sul piccolo paese sicuramente la sua posizione strategica tra il Monte Maggiore e il fiume Volturno, ma soprattutto l’essere attraversato dalla strada che di lì a poco sarebbe servita come sfrenata corsa dei tedeschi in ritirata e come facile accesso verso nord da parte degli Alleati. Il paese, a ridosso del settore orientale della linea difensiva tedesca Viktor non potè sfuggire al momento più cruento di quell’autunno di guerra. Un singolare dettaglio che si aggiunge a questi dati fu la scelta da parte tedesca di stabilire in Villa Ortensia (a pochi chilometri dal paese) un quartier generale, comodo punto di stazione per i militari con la possibilità di altrettante comode incursioni in paese e nelle campagne circostanti, dove la vita seppur con l’obbligo di evacuazione imposto, continuava nascostamente a muoversi. A significare l’importanza di Alvignano da un punto di vista strategico fu la sistemazione da parte dei tedeschi, anche nel centro abitato, di una base operativa a Palazzo Florio, sull’asse viario principale.

Di tedeschi e americani, di cittadini, di vittime civili, delle strategie di guerra, del dolore di quelle settimane se ne è parlato con storici, ricercatori, e cultori di storia locale che hanno focalizzato studi e lavoro su documenti scritti e video, reperti, testimonianze per restituire al presente una pagina di storia ancora inedita ma su cui – non si esclude alcuna possibilità – potrebbero sommarsi ulteriori narrazioni e dettagli.l’incontro si è svolto nell’aula consiliare del comune con  i saluti istituzionali del sindaco Angelo Di Costanzo, del  rappresentate del Prefetto di Caserta Dott.ssa Savina MACCHIARELL,  di Ilaria Cervo presidente dell’Associazione Storica del Caiatino e di Pasquale Simonelli presidente dell’Associazione Storica del Medio Volturno. A seguire gli interventi degli esperti: Luigi Settimi, Presidente dell’Associazione della Terza Divisione di fanteria US Army sezione italiana; Gino Di Sandro e Marco Bruno dell’Associazione Combat road; Tommaso Tartaglione, vicepresidente del Centro Studi della Provincia di Caserta; Giuseppe Angelone, storico e ricercatore. Gli interventi sono sati coordinati dalla dott.ssa Angela Di Meo.

In mostra i reperti della guerra

Tra le novità di questa giornata, per la prima volta dopo lunga attesa, diverse ipotesi intorno all’accaduto e accurate ricerche, agli alvignanesi sono stati mostrati i reperti del velivolo americano abbattutosi Monte Scopella il 27 agosto 1943 il cui pilota tratto in salvo dai Carabinieri della locale stazione venne trasferito per le cure del caso a Caserta. Una teca, conservata nella Sala Consiliare, conserverà a memoria di quell’evento i resti visibili di una guerra che fu fame, dolore, stupri, morte ma anche solidarietà e speranza di restare in vita per il giovane pilota. Eccezionalmente dagli Stati Uniti il saluto agli alvignanesi  della figlia del militare.

Pubblicato da maestrilavoro

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