Le lobby
Il Parlamento Europeo, con sede a Strasburgo (Francia) è stato fondato il 19 marzo 1958 ed attualmente è composto da 704 membri più il Presidente. E’ una Assemblea legislativa, ha una funzione ed una importanza fondamentali per il funzionamento delle istituzioni Comunitarie, influenza la vita di centinaia di milioni di cittadini della UE, poiché ne regola le condizioni economiche e sociali. Nel corso di oltre sessanta anni è stato esempio di democrazia, integrità, moralità, onestà.
Dal dicembre 2022, però, è al centro dell’attenzione mediatica, giuridica e politica, in particolare dei Paesi membri e dei cittadini europei, a causa di uno scandalo che, come a tutti noto, è stato etichettato come Qatargate. Molto sinteticamente si è trattato di approfittare delle umane debolezze di alcuni componenti della prestigiosa istituzione per manipolare la politica europea in maniera illegale.
In tale contesto ampiamente e diffusamente si è sentita ripetere l’espressione “lobby” individuando in essa tutti i mali del mondo senza approfondirne la natura, le motivazioni, gli orientamenti. Può sembrare strano ma la parola lobby, didascalicamente, è di derivazione latina da laubia cioè loggia, portico. Fu ripresa anche da Shakespeare con il significato di passaggio, corridoio. Nel tedesco antico aveva l’accezione di deposito di documenti.
Ai nostri giorni le lobby o gruppi di pressione sono soggetti collettivi come aziende o gruppi di aziende, multinazionali, associazioni di categoria, ordini professionali, organizzazioni ambientali, ed ogni altra tipologia di raggruppamento collettivo che, per il perseguimento delle proprie finalità, manifestano la necessità di una attività di relazione con decisori istituzionali o politici. Nella pratica attuazione della loro azione relazionale i gruppi di pressione svolgono il compito di influenzare, ma anche di ragguagliare, informare, consigliare, suggerire, chi decide affinché nella definizione dell’interesse generale di una comunità (es. UE), venga tenuto presente e mediato anche l’interesse particolare, ma nel contempo, come detto, collettivo, dell’organismo rappresentato.
Formalmente i principali elementi costitutivi ed identificativi di una lobby sono da identificare nell’essere un gruppo organizzato attorno ad interessi particolari dell’economia, del lavoro, della società civile; non ricoprire incarichi decisionali pubblici (es. rappresentare un governo, un parlamento, una istituzione nazionale); rapportarsi con le istituzioni e le rappresentanze politiche, al fine di esercitare una influenza sul sistema di governo, di amministrazione, di gestione delle pubbliche decisioni.
A volte le lobby possono anche aggregarsi per svolgere una funzione propositiva intesa a promuovere nuovi diritti, tutelare gruppi svantaggiati, cause sociali. Le lobby di emanazione, ovvero connesse, oppure di derivazione di uno statuto riconosciuto dal sistema politico ed istituzionale come quelle da lungo tempo accreditate quali Confindustria, Confcommercio, Coldiretti, ABI ed altre ancora, hanno elevata capacità di ascolto e di influenza.
Si distingue tra lobby diretto e lobby indiretto. Il primo si concretizza mediante l’azione persuasiva dei c.d. lobbysti verso tutti quei soggetti attuatori di decisioni politiche di interesse pubblico e generale mediante incontri tra le due parti. E’ previsto che gli incontri avvengano in termini di assoluta trasparenza e correttezza nelle sedi istituzionali all’uopo predisposte per trattare proposte di legge, politiche pubbliche, attivazione di finanziamenti, tutele sociali, sovvenzioni alle classi meno abbienti sulla scorta di e con il supporto di adeguati studi, dati e ricerche.
Invece per lobby indiretto si intende quello orientato ad incidere sulla visione della pubblica opinione, sul sistema della informazione, sul sistema dei media, sulle politiche ambientali, sul sistema delle libertà, al fine di indurre la classe politica a rendere conto del proprio operato di fronte alla platea dei cittadini elettori. In tale fattispecie le iniziative più frequenti sono le manifestazioni di protesta pubblica, le campagne di stampa, le propagande sulle piattaforme social, la creazione di “reti” dedicate (insieme di persone o network), divulgazione di studi specifici, che vengono attivate specialmente nei casi in cui la controparte sia inaccessibile oppure restia a confrontarsi (es. uno stato estero, un organismo sovranazionale, una emergenza planetaria).
A livello europeo le istituzioni UE interagiscono con una ampia gamma di gruppi e di organizzazioni che rappresentano interessi specifici. Questi gruppi e queste associazioni sono una componente legittima e necessaria del processo decisionale finalizzate a garantire che le politiche dell’Unione rispecchino le esigenze reali dei cittadini. I loro rappresentanti forniscono al Parlamento conoscenze e competenze specifiche in numerosi ambiti economici, sociali, ambientali e scientifici svolgendo un ruolo chiave nel dialogo aperto e pluralista presidio di un sistema democratico. Il Parlamento Europeo, il Consiglio dell’Unione Europea, e la Commissione Europea dispongono del “Registro comune per la trasparenza” ove sono riportati gli interessi, i rappresentanti (circa 13.000), i soggetti rappresentati, le risorse finanziarie ed umane dedicate ed ammesse.
Nel nostro Paese la Camera dei Deputati nel 2016 ha regolato formalmente la presenza nelle proprie sedi dei rappresentanti di interessi con finalità di pubblicità e trasparenza adottando un apposito regolamento. L’anno dopo il giorno 8 febbraio 2017 è stato istituito il “Registro” dei soggetti (oggi circa 665 tra persone fisiche e giuridiche) che svolgono professionalmente attività di rappresentanza di interessi nei confronti dei Deputati presso le sedi della Camera. Il “Registro” ha la finalità di rendere pubblica e trasparente l’attività delle organizzazioni che svolgono la rappresentanza di interessi nelle sedi della Camera. Anche ANLA (Associazione Nazionale Lavoratori Anziani ben nota in ambiente CESAF), nella qualità di Associazione di categoria e di tutela di interessi diffusi, dal 16/11/2017 è accreditata ed autorizzata ad accedere alle sedi della Camera dei Deputati.
Dicembre 2022
Mdl Giuseppe Taddei