quaderni del Cesaf: Dal modello lineare al modello circolare

seconda parte

mdl Giuseppe Taddei

L’aumento demografico a livello globale, il cambiamento climatico e la riduzione della capacità di resilienza degli ecosistemi esigono ormai un indilazionabile ricorso all’uso di risorse biologiche rinnovabili innanzitutto per una produzione primaria più sostenibile e sistemi più efficienti per la produzione di alimenti, fibre ed altri prodotti a base biologica con un minore impiego di fattori produttivi (si pensi ai tessuti), minore produzione di rifiuti (si pensi agli imballaggi) e di gas serra (derivati del petrolio); ciò anche a beneficio della salute umana e dell’ambiente. Inoltre, con la valorizzazione dei rifiuti organici provenienti dall’agricoltura, dalle foreste, dalle città e dall’industria, principalmente alimentare, la bioeconomia garantisce un notevole supporto alla economia circolare oggi tanto celebrata. Come risaputo l’economia circolare, oltre al semplice riciclo, consiste nell’utilizzare le risorse del pianeta in modo efficiente e sostenibile per prevenire il degrado irreversibile dell’ambiente e l’esaurimento del patrimonio naturale con il transito da una economia lineare caratterizzata da creazione, uso e smaltimento al modello circolare basato su riuso, riciclo, biodegradazione. Studi avanzati della ricerca scientifica hanno permesso di costruire automobili con gli scarti del pomodoro e dell’agave (la pianta con cui si fa la tequila) o con i fondi di caffè; di realizzare tessuti con i residui della produzione del succo di arancia e del vino; di sviluppare combustibili partendo dai rifiuti domestici per alimentare l’autotrazione e gli aerei; di produrre materiali sostenibili per la costruzione delle nostre case partendo dalla canapa e dal micelio (un tipo di fungo).

Parallela alla bioeconomia è la permacultura cioè l’insieme delle pratiche agronomiche volte a preservare la fertilità dei campi per mezzo della replica dei processi naturali, ovvero imitando la natura.

Altresì, prossimo al concetto di bioeconomia è quello della omeostasi che è la capacità di un sistema di regolare il suo ambiente interno e mantenere condizioni stabili, grazie ad una serie di meccanismi di adattamento interconnessi di regolazione. Tutti gli organismi viventi sia unicellulari che pluricellulari hanno capacità di omeostasi. Quando un sistema rileva una anomalia, una alterazione, riduce o aumenta l’attività di un organo al fine di neutralizzarla. Un esempio è quello del rilascio di glucagone quando i livelli di zucchero nel sangue diventano troppo bassi.

Pubblicato da maestrilavoro

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