Lezione di Giornalismo ai pulcini della primaria di Orta di Atella

Immaginate un nido festante di bambini della terza elementare che timorosi invadono la redazione di un giornale e per circa un’ora occupano i posti che di li a poco vedranno intenti a lavoro redattori, cronisti e collaboratori del Corriere di Caserta e Cronache di Napoli.
Un’atmosfera gradevole, un compito non facile per l’entusiasta nonno giornalista che vede in quei bambini il suo nipote lontano e tanto diverso nei modi e nel comportamento, per avere una educazione tutta nordica e con un dialetto che ha più il sapore della Padania e non quello classico del napoletano. Per entrambi il nonno nutre lo stesso affetto e la malinconia per quel nipote lontano che vorrebbe vicino, ma anche quella passione di trasmettere valori etici e morali e l’esperienza per formare gli uomini del domani.
E’ con queste premesse che sono stati accolti ieri mattina nella nostra redazione i bambini della scuola primaria di Orta di Atella del Distretto Scolastico n. 15 di AVERSA Dirigente Scolastico, dott.ssa Maria de Marco. Una dirigente a cui il cronista deve le scuse per l’articolo comparso ieri e che ha riportato il nome del suo predecessore, visto che era quello letto sul sito web della scuola forse non aggiornato. Parlare di cronaca nera, di come arrivano le notizie e spiegare a dei bambini di otto anni “perché il vostro giornale mette solo fatti brutti in prima pagina” non è cosa facile.
Rispondere solo perché si vendono più copie non è esatto. Come non è facile spiegare le regole che sono alla base dell’editoria e perché dietro al delinquente c’è sempre un poliziotto incappucciato e cosa ha fatto il camorrista per finire in galera, ed ancora cos’è il pizzo e perché si ammazza. In un mondo ovattato di sogni fare calare un bambino in una realtà grave e pesante come quella della provincia di Caserta, è un viaggio troppo pesante ed un sforzo improbo per addolcirlo. Il sorriso però dei giovani e la serenità della maestre, che fanno il più bel mestiere del mondo, è servito a rendere piacevole e anche interessante il tempo passato con loro.
Una lezione a doppio senso, perché si spera che i bambini hanno appreso molto dall’incontro, ma certamente il nonno ne è uscito con tante conoscenze in più. Specie quelle trasmesse dalle maestre che taciturne ed attente, con amore e passione fanno crescere gli uomini del domani. Nello stesso tempo il nonno scopre che anche lui è un maestro, un “maestro del lavoro” e che in quel momento onora quella stella al merito che ha ricevuto dalla Patria attraverso il presidente della Repubblica.

 

Pubblicato da maestrilavoro

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