Quaderni del Cesaf – Il quarto stato

Il quarto stato

Dall’opera pittorica, poi replicata in tante stampe, riproduzioni e quadri esposti sia in residenze private che pubbliche, l’iniziale più immediata e facile intuizione, impressione che colpisce l’astante è quella di uno sciopero. Tuttavia a bene osservare vi è anche dell’altro: la protesta plasticamente tratteggiata, l’ascesa ed il consolidamento di una nuova classe sociale, il proletariato appunto, che va man mano emergendo nella cornice della moderna società industriale, una classe che sta maturando ed acquisendo la consapevolezza del proprio statuto, dei propri diritti, della propria collocazione in seno ad una collettività che si sta modificando, delle proprie aspirazioni. Le figure ritratte nel dipinto marciano con orgoglio, coscienti delle proprie aspirazioni, in direzione di un futuro prospero. Le immagini di uomini e donne, bambini ed anziani sono collocate l’una a fianco all’altra a sottolineare l’uguaglianza e la solidarietà come valori di riferimento della nuova classe; valori assunti sia come criteri di orientamento in vista della società a venire, sia come norme fondanti e fondamentali per la costruzione di rapporti orizzontali in una condizione e conduzione di una vita quotidiana tra liberi ed uguali. Si intuisce che vi sono delle discussioni all’interno del gruppo delle tante persone in movimento ad adombrare e simboleggiare il dialogo come caratteristica della nuova classe in antitesi ed a testimonianza del decadere dell’autoritarismo che fino ad allora aveva contraddistinto la classe egemone. Il gruppo di lavoratori che va formandosi mostra una condizione sociale di una certa modestia, ma nel contempo dignitosa; l’abbigliamento è sostanzialmente uniforme ed indubbiamente non elegante; i lavoratori e le lavoratrici che avanzano scalze hanno uno sguardo fiero e dignitoso che si rivolge sia ai compresenti, sia nel contempo verso un orizzonte

aperto all’avvenire. Se si pone attenzione nelle ultime file si scorgono alcune persone che si aiutano con la mano sulla fronte per mettere a fuoco l’orizzonte. Invece, in primo piano campeggia alla testa del corteo un uomo accompagnato da quella che verosimilmente è la moglie con il piccolo figlio in grembo. Questa immagine, questo primo piano, vuole essere significativa, messaggera della cifra della nuova classe appunto proletaria, che la caratterizza e dalla quale trae il proprio nome, foriera dei valori della famiglia, di un nucleo sociale e civile, come pure di una altra, diversa cittadinanza economica, che si sta sviluppando ed inserendo virtuosamente nel nuovo modo della produzione e del progresso.

Pubblicato da maestrilavoro

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