Il processo di sviluppo e la crescita sostenibile

In matematica il dominio ed il codominio sono gli insiemi di partenza e di arrivo di una funzione. Un “insieme” sono tutte le cose, gli elementi posti in un contenitore. Una funzione matematica è la relazione, la corrispondenza tra due insiemi, cioè tra il dominio ed il codominio, tra il punto di partenza e quello di arrivo. Una funzione si dice surietttiva quando almeno un elemento del dominio “contenitore di partenza” o “punto di partenza” corrisponde al codominio “contenitore di arrivo” o “punto di arrivo”.

Le funzioni andamentali dei sistemi di produzione ed allocazione delle risorse si manifestano attraverso i cicli economici mediante le fasi della espansione, della recessione, della depressione, e della ripresa. Gli elementi indicatori dei cicli economici sono stati focalizzati inizialmente sul livello dei prezzi, per spostarsi e comprendere poi i livelli della produzione, dell’occupazione, della contabilità nazionale ed infine del PIL.

In termini macroeconomici appare quindi realizzata una funzione definibile come suriettiva quando da una condizione iniziale identificabile come dominio si transita ad una condizione finale di codominio. In pratica gli elementi identificativi delle due condizioni del ciclo economico iniziale e finale sono identici (prezzi, produzione, occupazione, finanza, PIL), con la differenza che nell’intervallo temporale si sono generate delle spinte commerciali, delle innovazioni di prodotto/di processo, dei miglioramenti dei processi organizzativi e/o produttivi, di sviluppo tecnologico, culturale, scientifico a seguito dei quali è mutato lo scenario socio economico, sono migliorate mediamente le condizioni di vita e di benessere collettivo, si è attuato lo sviluppo e prodotta la correlata funzione comunemente chiamata e conosciuta con l’appellativo di crescita.

A ben vedere, il paradigma, l’archetipo della crescita è il comune denominatore del processo di sviluppo, ed è insito in ogni fenomeno umano, biologico, organizzativo, fisico e metafisico. Senza il fattore, il fenomeno della crescita non ci sarebbe il mondo come lo conosciamo oggi in ogni sua componente in termini antropologici, biologici, ambientali, sociali, economici, filosofici, culturali, confessionali, scientifici e tecnologici.

L’evoluzione della antropologia fisica ha visto la crescita e lo sviluppo delle caratteristiche fisiche degli esseri umani (cfr. Charles Darwin). Tutti gli organismi viventi vegetali o animali sono soggetti al fenomeno della crescita che accompagna lo stato dell’individuo dalla nascita alla maturità. La crescente attenzione all’ecosistema studia l’impatto antropico sui sistemi naturali che non deve superare la capacità di carico della natura.

La sociologia, che ha le sue origini nella filosofia politica e sociale di Platone ed Aristotele per giungere ad Hobbes, Machiavelli, Rousseau, Hegel ha assunto spessore nel corso dei tempi studiando i passaggi dai gruppi primitivi meno evoluti fino ad approdare ed approfondire i contorni di quelli della odierna società post industriale. La crescita, l’evoluzionismo economico ci hanno portato dal baratto all’e-commerce.

La crescita culturale ci ha portato dalla genesi del linguaggio all’alta formazione universitaria. Più in generale, l’umanità è cresciuta transitando dalla “pietra”, alla “ruota”, alla “luna”, alla conquista dello spazio. In proposito, studi recenti hanno accertato il fenomeno della espansione metrica dello spazio misurata dall’aumento della distanza tra due oggetti nell’universo. E’ una vera e propria “creazione” di spazio, una crescita, non dovuta a movimenti di spazi preesistenti.

Nel corso dei secoli il paradigma economico, specialmente nella prima età industriale, è stato caratterizzato da una visione e concezione positiva e propositiva volta alla produzione e crescita del valore intesa come attività di progettazione e realizzazione di beni e servizi; in pratica costruzione di scuole, ospedali, comunicazioni, industrie, logistica, distribuzione, commerci, al fine di migliorare il benessere collettivo.

Successivamente il processo economico-finanziario è poi transitato verso una congettura, un emendamento, una concezione formalmente perversa mediante il passaggio alla estrazione del valore. Con provocante sillogismo, attuando una mutazione ed una rimodulazione storica e culturale, la scienza economica ha dovuto prendere atto del processo involutivo che dal capitalismo industriale (ancorché sistema perfettibile) ha condotto al capitalismo finanziario. Empiricamente dalle “metamorfosi” attraverso le quali Ovidio raccontava le storie mitologiche della classicità greca e romana, una più lucida, fredda ed utilitaristica concezione della ricchezza in tempi moderni ha realizzato una vera e propria metamorfosi economica finalizzata all’accumulo illimitato di capitale

finanziario.

L’esasperato processo di finanziarizzazione dell’economia, la correlata precarizzazione delle condizioni occupazionali, di sviluppo individuale, del venir meno di ogni precondizione progettuale inducono ad una riflessione: riportare l’economia e la finanza alla loro vocazione originaria cioè quella di servire il bene comune della “civitas” che, come ricordava Cicerone, è la “città delle anime” a differenza della urbis che è “la città delle pietre”.

Una visione, questa, immediatamente prossima alla concezione cattolica compresa, sviluppata ed elaborata durante il magistero di San Giovanni Paolo II, di Benedetto XVI e di Papa Francesco; tre Pontefici che anche sulla critica alla finanziarizzazione dei sistemi economici hanno strutturato i principi cardini della Dottrina Sociale della Chiesa. Sincronicamente e diacronicamente, ne consegue la correlata ragione ed acquisizione in spazi sempre più diffusi del concetto della sostenibilità connesso ai vari ambiti e contesti del vivere quotidiano in termini fisici, ambientali, economici, finanziari.

Una sostenibilità intesa e volta a non generare emissioni nette di gas ad effetto serra, a neutralizzare i consumi e le produzioni eccessive, a perseverare una crescita economica sostenibile e dissociata dall’utilizzo di risorse non rinnovabili. In pratica: energia alternativa ai combustibili fossili, cicli produttivi rispettosi dell’ambiente, mobilità con mezzi di trasporto eco sostenibili, biodiversità protettiva del fragile ecosistema, riduzione della catena alimentare. In questa ottica un quadro di sintesi è rappresentato dalla finanza sostenibile che integra i principi ambientali, sociali e delle scelte di politica economica, al fine di porre il sistema finanziario al servizio del benessere collettivo e non cedere alla tentazione del profitto di breve periodo.

Come ha ribadito più volte Papa Francesco, assertore della finanza sostenibile, l’attuale sistema economico e finanziario sta progressivamente diventando non ultroneamente sostenibile, evidenziando che economia, finanza, cura e tutela dell’ambiente, migrazioni e guerre sono temi interconnessi tra di loro.

E’ quindi fondamentale pensare ed approdare ad un nuovo rinnovato paradigma di sostenibilità economica e finanziaria, salvaguardare la dignità della persona, offrire a tutti concrete opportunità di sviluppo umano, attuare politiche in favore delle famiglie, osservare un’etica di crescita sostenibile, porre al centro del dialogo politico, culturale e sociale la persona umana ed i suoi diritti, abbattere le barriere dell’ingiustizia, della solitudine, della sfiducia e del sospetto, costruire e garantire un solido, sano, sostenibile futuro alle prossime generazioni.

MDL Giuseppe Taddei 

Pubblicato da maestrilavoro

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