Anatomia delle terri,  dalle promesse alle rare

L’etimo terra è stato associato e variamente sostantivato ed oggettivato, nelle diverse stagioni della storia, della cronaca, dell’attualità, della narrativa, ad altre locuzioni per identificare, individuare, sintetizzare quei momenti, quei luoghi e quelle particolari connotazioni che hanno caratterizzato le alterne vicende del genere umano sul suo pianeta chiamato, appunto, terra.

La Terra Santa è stato il nome che ha indicato tradizionalmente i luoghi della Palestina resi sacri dalla vita, predicazione e passione di Gesù.

La Nuova Terra promessa è stata quella americana ove si rifugiarono gli Ebrei per sottrarsi alle leggi razziali ed alle deportazioni.

La terra dei fuochi è quella tristemente famosa per l’interramento di rifiuti tossici, discariche abusive, roghi di materiale di risulta.

Per viscere della terra si intende la dinamica e la struttura dell’interno terrestre.

Le terre esotiche sono quelle connotate dall’esotismo, fenomeno culturale che tende ad esaltare le forme ed il fascino di paesi lontani, talvolta con il contemporaneo svilimento delle bellezze e delle tradizioni nostrane.

La suggestione di confrontarsi con luoghi, contesti e fenomeni poco conosciuti, potrebbe indurre a confondere le terre esotiche con quelle c.d. rare. Purtroppo i drammatici fatti di sangue, di disperazione, di fuga precipitosa dal proprio paese, di sovvertimento dell’ordine democratico, che di recente hanno turbato le coscienze di molti popoli ed hanno trovato triste ed ampio spazio nelle cronache diffuse dai media, ci hanno messo di fronte ad una ben altra, dolorosa, angosciosa interpretazione e conoscenza delle c.d. “terre rare”. 

Didascalicamente “terre rare” è il nome collettivo con il quale si indicano 17 elementi chimici presenti all’interno della “tavola periodica” che, si ricorda, è riportata in tutti i libri di scienza e che ha formato oggetto di studio negli anni della scuola.

Per gli appassionati della chimica si precisa che di questi 17 elementi 15 sono lantanoidi (gli elementi che hanno un numero atomico compreso tra 57 e 71), mentre i restanti due sono lo Scandio e l’Ittrio (rispettivamente con numero atomico 21 e 39).

Vi sono, poi, due diverse classificazioni delle Terre rare: quelle leggere (LREE) e quelle pesanti (HREE) in base alle specifiche configurazioni di elettroni all’interno di ciascun atomo. Esse sono utilizzate in innumerevoli applicazioni, dalle lampadine agli hard disk, dalle turbine eoliche ai motori elettrici, dagli smartphone agli elicotteri. La peculiarità principale delle T R risiede nel magnetismo resistente alle alte temperature, per tale motivo sono indispensabili nella produzione dei più innovativi prodotti tecnologici di uso comune e non solo.

Uno dei campi in cui è più richiesto l’utilizzo delle T R è il settore militare dove questi 17 elementi sono indispensabili per la produzione delle c. d. “armi ad energia diretta”. E’ una classe di armamenti che comprende numerosi dispositivi capaci di indirizzare sui bersagli svariate forme di energia non cinetica (l’energia cinetica è quella che ha un corpo per effetto del proprio movimento). In sostanza questi dispositivi inviano sull’obiettivo radiazioni elettromagnetiche, onde acustiche, plasma ad elevata energia, raggi laser. A ben vedere le c.d. terre rare non sono particolarmente rare. In effetti l’aggettivo raro non sta ad indicare la loro scarsità in natura, bensì i processi di estrazione, raffinazione, ed ossidazione difficili e costosi da eseguire.

La ragione della confusione terminologica deriva in parte dalla reattività di questi particolari elementi chimici che rende molto difficile isolarli in forma pura poiché il processo di estrazione è particolarmente pericoloso ed inquinante e necessita di personale altamente specializzato.

Si calcola che la lavorazione di una tonnellata di metalli di terre rare  produce 2000 tonnellate di rifiuti tossici. N.d.r.  (le aziende cinesi sono le principali appaltatrici al mondo per l’estrazione delle T R.

MDL Cav. Giuseppe Taddei

Pubblicato da maestrilavoro

ll “Centro Studi e Alta Formazione Maestri del Lavoro d’Italia” in sigla “CeSAF MAESTRI DEL LAVORO” è legalmente costituito in associazione culturale, senza scopo di lucro. Cura e promuove la formazione dei Maestri del Lavoro aderenti e degli affiliati laici intesi come persone non insignite Stella al Merito, ma che perseguono gli stessi fini quali: favorire l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro e a diffondere i sani principi a esso connessi, così come richiesto dal decreto del ministero del lavoro firmato dal presidente della repubblica per l’assegnazione della Stella al Merito.